Tiziano e Veneziani – Museo di Storia dell'Arte – Vienna

Tiziano e Veneziani – Museo di Storia dell'Arte – Vienna

L'ala ovest è dominata da un'imponente collezione di dipinti di pittori veneziani, soprattutto Tiziano (ok. 1488-1576). I suoi primi lavori, come la Madonna gitana nella stanza I., rivelano l'influenza di Giovanni Bellini, in quale studio ha svolto il tirocinio. I colori sono più ricchi, i contorni sono più lisci, e composizione statica. La tela più grande di questa sala è Ecce Homo del periodo di fascinazione per il barocco, dove Cristo è spostato nell'angolo in alto a destra.

Lo testimoniano il dipinto di una giovane donna in pelliccia e un ritratto di Benedetto Varchi, che Tiziano potè anche essere parsimonioso nell'uso del colore, mettendo in evidenza le caratteristiche dei modelli. Un tardo ritratto di un mercante d'arte contrasta con loro, Jacopo Stradi (al pittore non piaceva), pieno di dettagli casuali, con colore e movimento. Verso la fine della sua vita, Tiziano “ha usato le sue dita più di un pennello”, nelle parole del suo collaboratore, Palma il Giovane. Il capolavoro di questo periodo è il dipinto della Ninfa e del Pastore, che si distingue per la tavolozza dei colori autunnali e una tecnica pittorica molto libera.

Nell'ingresso è visibile l'immagine di una ragazza che si guarda allo specchio di Giovanni Bellini 1, accanto alla statua di San Sebastiano del cognato, Andrei Mantegny (ok. 1430-1506) e accanto a tre frammenti di tele d'altare di Antonell da Messina, cui è accreditato il ruolo di pioniere della pittura a olio nel nord Italia. Vicino, nella stanza 2, Andarono in scena i Tre Filosofi di Giorgone. Non si sa molto dell'autore: era alto, bello e morì giovane (forse per la peste). Per quanto riguarda il dipinto stesso, non è chiaro se rappresenti davvero i filosofi o qualcun altro. Un ritratto sensuale di Giorgone, Laura (pelliccia e seno scoperto sono un tema ricorrente nella galleria), è una delle sue poche opere, datato sul retro, sulla paternità di cui non ci sono dubbi.

Colorato, accuratamente composto, tele monumentali di Paolo Veronese (1528-88) le pareti della stanza II. Un classico esempio del suo stile è la figura di David, dove il tema dell'opera è subordinato all'effetto complessivo. La sala III presenta impressionanti ritratti di Tintoretto (1518-94) e un'immagine alquanto lasciva di Susanna e dei vecchi, pieno di contrasti di luci e ombre, vecchiaia e giovinezza, copertura e nudità.